Registrato dal vivo in Germania (Lipsia) nel marzo 2008, questo ottimo doppio album dei Tree Gees, tribute band italiana dei Bee Gees, si caratterizza per un elevatissimo livello qualitativo globale. Partendo dalla musica (elemento ovviamente fondamentale) si arriva al package del cd, di ottima fattura, degno di un prodotto realizzato dalle major internazionali.
La registrazione del concerto ed le opere di post-produzione (remix e remastering) sono effettuate in maniera davvero egregia e la cosa è percepibile sin dal primo ascolto. “Live at the Gewandhaus” è un tributo genuino, rispettoso e direi affettuoso alla musica dei fratelli Gibb.
Nel concerto, che ripercorre l’intera storia musicale dei Gibb, sono presenti anche alcuni momenti dedicati ad Andy Gibb (“Shadow Dancing”) ed alle produzioni dei Gibb per altri artisti (“Guilty” ed “Immortality”).
Non bisogna neanche essere un grandissimo conoscitore dei Bee Gees, tuttavia, per comprendere che “Live at the Gewandhaus” si ispira in maniera compiuta a quello che è probabilmente il migliore album dal vivo dei Bee Gees, il mitico “Here…at last…Bee Gees Live” del 1977. Si ritrova in questo tributo dei Tree Gees parte del feeling e della fresca energia di quell’album, che ovviamente è molto più vibrante rispetto al compassato (ma altrettanto importante) “One night only” (1997), che è comunque l’album dal vivo dei Bee Gees più venduto, con i suoi quasi sei milioni di copie in tutto il mondo.
I Tree Gees (Alex Sammarini – voce solista e chitarra, Paolo Amati – Basso e cori, Franz Bancalari – Tastiera e cori e l’ottimo Ezio Zaccagnini alla batteria) coadiuvati dalla cantante tedesca Xenia Lane in “Guilty” ed “Immortality”, interpretano in maniera egregia i classici dei Gibb, e si nota con piacere un accurato studio vocale posto in essere per riprodurre nella maniera più fedele possibile alcune peculiarità del falsetto e delle voci naturali sia di Barry che di Robin Gibb.
"Live" merita un voto elevato anche sotto il profilo non strettamente vocale, quindi per quanto riguarda il team strumentale e gli arrangiamenti. Molto facile da comprendere, quando si pensa che i Tree Gees sono quattro esperti musicisti, noti sulla scena musicale nazionale per avere suonato con artisti del calibro di Gianni Morandi, Massimo Ranieri , Giorgia o Ron, solo per citare quelli che vengono prima in mente.
Davvero solo per trovare il pelo nell’uovo si può affettuosamente criticare l’eccesso di perfezione di alcune post-produzioni (fra tutte come esempio la intro di “You win again”), che sebbene sono sempre lodevoli tentativi di ricreare al massimo le sonorità originali dei Bee Gees, finiscono forse per togliere un parte di spontaneità. Ma tutto sommato ci può stare…
Come detto sopra il package del cd (con tanto di poster ripiegabile dei Tree Gees all’interno) è di altissimo livello ed una nota particolare di apprezzamento è riservata a Milvia Vincenzini (suo il design anche del gradevolissimo sito dei Tree Gees) ed alla sua splendida cover art, caratterizzata da un uso accattivante di fotografie della band, sapientemente intervallate da varie altre foto e disegni.
In conclusione credo “Live at the Gewandhaus” faccia doppiamente fatto centro, perchè ascoltandolo, oltre a sperare che Barry e Robin Gibb (e/o il loro management e/o la loro casa discografica) possano regalarci altre preziose ed inedite briciole della loro arte compositiva e/o canora, viene anche la voglia (nel frattempo) di andare a vedere un bel concerto dei Tree Gees!
Enzo Lo Piccolo
www.beegees.it